Fatta eccezione per il business, la vera grande passione di Emilio Mina, fondatore e amministratore delegato della società tessile Gil e ideatore degli accappatoi della linea Spaziale Splendy, rimane il tennis. E benché consideri Roger Federer il miglior talento in circolazione, è quando si accenna a John McEnroe che gli occhi quasi gli si inumidiscono. Fantasia, tenacia e un pizzico di follia sono state le note dominanti dell’indimenticabile tennista e non sono sconosciute neppure a questo imprenditore di origini liguri capace di trasformare un semplice accappatoio in un oggetto di culto.
Spaziale Splendy oggi è sulla bocca di tutti grazie agli accordi di sponsorizzazione e di partnership che lo legano a serie tivù di successo come I Cesaroni e a reality come Grande fratello. Nel 2000, quando Mina lo ha creato e lanciato, era solo il frutto dell’evoluzione di una particolare microfibra capace di asciugarsi in fretta e senza odori occupando spazi ridotti. L’ideale per gli sportivi. «È una tecnologia che possiedo in esclusiva» dice Mina a Economy «e che ho rielaborato in modo da rendere i tessuti più morbidi e più assorbenti. Ed è interamente prodotto in Italia da una rete di laboratori tessili distribuiti in prevalenza nel distretto specializzato della provincia di Como».
Tante imitazioni. Local la lavorazione, global gli orizzonti commerciali: in grado di passare dai 2,16 milioni di fatturato del 2005 agli attuali 7,17, l’accappatoio venduto a 77,4 euro ha il 90% della sua clientela nel nostro Paese, ma è brevettato negli Stati Uniti e in Giappone e commercializzato nei principali mercati europei. Con qualche grattacapo. «Siamo in Svizzera, Francia, Germania e Spagna, che è il nostro mercato più importante» dice Mina «ma l’impegno più oneroso è difendersi dalle imitazioni: ne abbiamo scovate 30 con marchio italiano, ma realizzate in Cina».
Già sugli scaffali di alcuni fra i principali grandi magazzini di Tokyo come Seibu e Takashimaya, Spaziale Splendy muove i primi passi nel mercato statunitense grazie a un nuovo responsabile delle vendite attivo a Los Angeles. «Nel 2002 ha ottenuto la targa per il prodotto più innovativo al World textile newyorkese» ricorda Mina «e anche se la strada per presidiare il mercato statunitense è lunga, questo è il mio obiettivo».
Se non riuscirà con Spaziale Splendy, riproverà senz’altro con la gamma brevettata Viceversa, nata nel 2008: double-face, si basa su due strati di fibra separati da un cuscinetto d’aria, e arriva nei negozi quasi contemporaneamente alle produzioni speciali delle collezioni. «Sono prodotti di fascia più alta» sostiene Mina «che permetteranno a Splendy di affermarsi ovunque come un vero marchio di successo, diventando di moda, e sono già in vendita in vetrine quali Coin e Rinascente».
Oggi sono in corso iniziative per una maggiore presenza nella grande distribuzione. «Ai nostri 800 rivenditori, specialisti dello sport e della biancheria per la casa, vorrei aggiungerne almeno un altro centinaio».
Fonte Blognomy