PRATO - 28/01/2014 - L'ultimo Monitor dei distretti toscani realizzato da Intesa San Paolo per Cassa di Risparmio di Firenze, analizza il terzo trimestre 2013. Le vendite all'estero di tessile e abbigliamento segnano una crescita del 3,8 per cento. Ancora male l'esportaz
Per la prima volta dal 2011, si rivede il segno + nell'export di tessile e abbigliamento. Il distretto pratese mette in cassa un apprezzabile +3,8 per cento nel terzo trimestre del 2013 e abbandona la striscia negativa dei tre mesi precedenti (-3,7) e di tutto il 2012 (-4,9). Continua a soffrire, invece, l'export di tessuti. Pubblicato il Monitor dei distretti toscani realizzato da Intesa San Paolo per Cassa di Risparmio di Firenze. Nel complesso il made in Tuscany si conferma traino principale dei distretti e con una crescita dell'11 per cento fa meglio del manifatturiero italiano che, con +0,3 per cento, resta stabile. A trascinare in area positiva l'export del tessile e abbigliamento pratese e' in particolare la vendita di filati che e' salita, tra luglio e settembre scorsi, del 12 per cento, e di maglieria (+14). Male le esportazioni di tessuti che perdono un altro punto e mezzo. Passando in rassegna la tabella dei Paesi con cui tratta il distretto pratese, l'impatto maggiore deriva da Regno Unito (+18 per cento), Hong Kong e Germania. In caduta libera, Tunisia con - 24 per cento, Cina con -20 per cento, e in misura piu' contenuta Portogallo, Romania e Federazione russa. Il Monitor dei distretti toscani punta la lente anche sulle condizioni del mercato del lavoro che restano tese: dopo il distretto della ceramica di Sesto Fiorentino, il tessile abbigliamento di Prato e' quello che registra la crescita maggiore quanto a cassa integrazione straordinaria. Infine, il punto sul distretto in termini di aziende e forza lavoro: i censimenti Istat del 2001 e del 2011 indicano un dimezzamento degli addetti del tessile da 30mila a circa 16mila, e al contempo il raddoppio di quelli del settore abbigliamento da 6mila a circa 13mila solo per effetto dell'avanzata dell'imprenditoria cinese.