Export in calo del 33% rispetto allo scorso anno
Istanbul, 14 apr. (Apcom-Nuova Europa) - Il settore del tessile traballa per la crisi e chiede aiuto al governo. Lo scrive il quotidiano Zaman, specificando che gli operatori hanno già visto i primi negativi segnali della crisi e temono che nei prossimi mesi la situazione si possa addirittura aggravare. Tarik Bozbey, presidente degli esportatori tessili della regione egea, ha detto che la Turchia deve fare del suo meglio per trasformare un momento di crisi in un momento per studiare strategie che torneranno utili in futuro. Secondo Bozbey, la domanda di tessile turco è scesa soprattutto in Europa e Stati Uniti. Il consumo energetico delle aziende turche è calato del 20%, la produzione industriale del 25% e l'export del 33% rispetto al marzo del 2008. "Questi dati - ha detto Bozbey - sono innegabili. Non possiamo trovare delle giustificazioni solo perché non dipende da noi". Bozbey ha poi preso come esempio pacchetti che Portogallo, Francia e Spagna hanno introdotto proprio per il tessile e ha lamentato il fatto che la stessa Europa, soprattutto per l'abbiglimento, stia concentrando più le sue attenzioni su altri luoghi come la Moldovia, l'Ungheria, la Polonia e l'Ucraina. Per fronteggiare questa soluzione Bozbey ha fatto appello al governo perché adotti misure di emergenza: supporto finanziario diretto ma soprattutto puntare su settori come l'abbigliamento (produzione di uniformi etc) , tende e altri tessili di cui governi e istituzioni non potranno fare a meno almeno per i prossimi 5 anni.
di Apcom