Il mito della fondazione del mondo come viene tramandato dal popolo dei Tessitori
Essi dicono che un ragno insegnò all’uomo l’atto della tessitura che ripete, nella sequenza delle operazioni, il gesto divino della creazione. In questa affascinante trasposizione simbolica l’ordito raffigura l’idea, la causa formale di tutte le cose, il principio ordinatore; la trama, con cui l’ordito si intreccia, rappresenta invece la particolarità dell’ambiente, del momento, del divenire. L’insieme di trama e ordito genera la speciale “stoffa” di cui ogni essere è formato. Ogni destino umano viene “ordito” in vista della sua destinazione finale ma “tramato” dal caso, secondo l’occasione. Il tessuto si propone dunque come l’immagine dell’ordinamento e del significato dell’esistenza umana.
Anche nelle nostre tradizioni popolare possiamo rintracciare la simbologia del tessere come ripetizione di un gesto cosmogonico; il simbolismo del tessere, in particolare, e del telaio, del tessitore e dei suoi gesti, del filo e del filare, dei legami degli intrecci è parte importante di tantissime culture. Lo si ritrova connesso con le rappresentazioni cosmogoniche, con lo sforzo di riflettere e di dire intorno al vivere e morire, al destino, al divenire, all’interconnettersi di cose ed eventi.
La tessitura rappresenta la struttura dell’universo: l’ordito -statico- collega i mondi, gli eventi e le cose; la trama -dinamica- traduce il destino di ciascuno. Ordito e trama incrociano e fissano i contrari; l’andirivieni della navetta, che non torna mai nello stesso punto anche se sembra, esprime insieme ciclicità e unicità; il telaio molto spesso è antropomorfizzato.
L’azione del filare riguarda proprio la vita umana, perché essa consta di un debolissimo filo.
Lo studioso indaga anche il rapporto esistente tra il tessere e lo scrivere e ipotizza la derivazione della scrittura da quel linguaggio specifico di rappresentazione nel quale le tecniche del tessere furono simbolizzate e codificate con opportuni segni convenzionali a questo proposito è interessante notare come la parola “testo”, textus in latino, derivi dal participio passato di texere, cioè tessere.